La gita d’istruzione scolastica per le Autolinee Curcio cominciano dalla partenza, da quando si sale sui nostri pullman. La gita di istruzione scolastico è un ricordo indelebile sia per arricchire il bagagliaio culturare degli studenti e degli insegnanti sia – ne siamo consapevoli – per arricchire di esperienze emotiche chi ne partecipa. E siamo consapevoli che tutto ha inizio dai pullman, dal viaggio verso la meta prefissata.
“Per noi è un onore – ha raccontato Federico Curcio – poter accompagnare le studentesse e gli studenti dei nostri territori alle gite a vivere esperienze che segneranno per una vita”.
Nel 2023 sono state diverse decine le gite scolastiche che hanno visto i pullman di Curcio protagonisti. Numeri che saranno confermati anche nella prossima primavera, anche in ascesa.
Il 76% prossimo anno scolastico si svolgerà tra marzo e maggio. Le scelte su meta e tipologia di viaggio si baseranno su diversi fattori quali il prezzo, la pertinenza del viaggio con i programmi ministeriali, la sicurezza (“che noi garantiamo sin dalla partenza”), la facilità nel raggiungere la destinazione, l’accessibilità per studenti con disabilità, la possibilità di svago, i materiali di approfondimento post visita.
Hotel a 3 stelle, spostamenti in autobus, netta preferenza per le destinazioni italiane – per la prima volta anche per quelle meno note perché meno care e più accessibili – e una spesa media che si aggira intorno ai 300 euro ad alunno. È così che viaggiano gli studenti italiani quando vanno in gita secondo la fotografia scattata al comparto del turismo scolastico da Didatour, piattaforma online del Gruppo La Fabbrica.
Il primo dato che emerge dal sondaggio del 2023 è la forte ripresa delle gite scolastiche, soprattutto di quelle di più giorni (comprensive di pernottamento): durante l’anno scolastico 2022/23, quasi il 100% dei docenti (contro il 72% dell’anno precedente) ha svolto un viaggio o un’uscita didattica. Un dato non solo in netta risalita rispetto a quello registrato l’anno prima, ma addirittura superiore rispetto ai periodi pre-covid, in cui la percentuale era circa dell’80%. Rispetto al pre-pandemia aumenta anche la propensione ai viaggi di più giorni, soprattutto per le scuole primarie: se nel 2019/20 solo un 8% aveva pianificato gite con pernottamento (poi disdette a causa dello scoppio della pandemia), nel 2022/23 la percentuale dei docenti delle primarie che ha svolto effettivamente viaggi di istruzione con almeno un pernottamento sale inaspettatamente al 30%.
Il mezzo di trasporto più utilizzato è l’autobus privato, seguito dal treno soprattutto nel Nord e nel Centro. “Nel Vallo di Diano, nel Golfo di Policastro e nei territori di nostra competenza, il trasporto in pullman è quello più scelto e noi ci facciamo trovare pronti con il personale e con i veicoli pronti per dare lustro alla nostra azienda”
Le destinazioni più quotate dai docenti rimangono i grandi classici: Roma, seguita da Napoli, Firenze-Pisa, Palermo-Catania, Torino, Venezia-Verona. Alla natura si preferisce l’arte e la cultura. Passando alle tipologie di attività scelte, dal report emerge che la preferenza verso le attività naturalistiche ha lasciato il passo a quelle artistico-culturali e di formazione, soprattutto nelle scuole secondarie di primo grado.